L’esame radiografico è un esame complementare che deve essere sempre preceduto da una valutazione clinica e da tutti quegli esami ritenuti opportuni per confermare, sostenere o raggiungere una diagnosi.
Spesso l’esame radiografico risulta essere di grande importanza in numerose situazioni:
- Per confermare o raggiungere una diagnosi
- Per identificare e localizzare una lesione o patologia
- Per valutare l’integrità di strutture anatomiche non visualizzabili con altre tecniche diagnostiche
- Per visualizzare i rapporti topografici di organi o apparati
- Per definire le dimensioni e la funzionalità di organi e apparati
- Per stadiare le neoplasie
- Nei follow-up di alcune patologie
- Per documentare una lesione o una patologia.
L’immagine radiografica è una riproduzione bidimensionale in scala di grigi delle strutture anatomiche tridimensionali. Con il termine di proiezione radiografica si indicano i rapporti della parte anatomica in esame rispetto al fascio di radiazioni e al piano della pellicola.
In alcune situazioni è possibile utilizzare dei mezzi di contrasto da somministrare per via orale o anche per via endovenosa per incrementare la capacità diagnostica.
La richiesta di un esame radiografico deve essere sempre mirata al problema diagnostico e limitata al minor numero di radiogrammi compatibili con lo scopo clinico.
La struttura in cui viene eseguito l’esame deve rispettare la normativa della radioprotezione e in particolare i bambini e le donne in stato di gravidanza accertata o presunta non devono entrare nella sala radiologica durante l’esecuzione degli esami.