LE ZECCHE
Si tratta di piccoli aracnidi marroni o grigi non dotati di ali ma capaci di arrampicarsi con velocità e destrezza su piante e animali. Molte specie di zecche sono in grado di infestare gli animali e l’uomo, dato che non sono parassiti ospite specifici. Vivono generalmente nei prati e nei boschi, aggredendo i loro ospiti mentre passeggiano all’aperto. Una volta raggiunta la preda si fissano alla sua pelle mediante una sorta di rostro e iniziano a succhiarne il sangue, fino a triplicare le loro dimensioni: in 5-6 giorni una zecca può raggiungere la grandezza di un fagiolo.
Reperire le zecche sul corpo di cani e gatti è semplice: accarezzandoli si percepiscono piccoli rilievi cutanei duri e rotondeggianti che ad una attenta osservazione risultano dotati di zampe.
Quando le condizioni non sono più favorevoli alla loro attività, le zecche entrano in uno stadio di diapausa, come nel periodo invernale o nella stagione secca. L'attività ricomincia nuovamente in funzione della stagione, con un picco durante la primavera o l'estate. Ciò non esclude un'attività invernale, anche se solo temporanea, quando il clima diviene più mite.
Le zecche possono causare disturbi di vario genere, dall'anemia grave a fenomeni edematosi e pruriginosi nei punti d’inoculo. La conseguenza più grave anche nell’uomo, specie se si ha un contatto prolungato con il parassita, resta l’inoculazione e la trasmissione di molteplici microrganismi responsabili di gravi malattie. Naturalmente anche in questo caso i cuccioli ed i gattini, che hanno difese immunitarie meno consolidate rispetto agli adulti, subiscono i danni più gravi.
Ruolo patogeno diretto
- Azione spogliatrice: ogni femmina ingerisce da 2 a 4 cm3 di sangue
- Attività meccanica ed enzimatica: nella sede di attacco della zecca si verifica una reazione infiammatoria, associata a una grave lesione della pelle che può esitare in veri e propri granulomi di diversi cm di dimensione.
La ferita può complicarsi. Più frequentemente, la rimozione della zecca senza che venga asportato in maniera completa anche l’ipostoma (pungiglione) induce la formazione di un granuloma infiammatorio che può permanere per molte settimane
- Attività tossica: alcune Zecche possono inoculare glicoproteine salivari che sono vere e proprie tossine. La maggior parte di queste agisce sui recettori nervosi e può provocare una paralisi nell'ospite
Ruolo patogeno indiretto
In medicina veterinaria le zecche sono, tra gli artropodi, i vettori più importanti, a differenza della medicina umana dove giocano un ruolo predominante zanzare e moscerini.
Affinché la zecca divenga un vettore, la trasmissione dell’agente patogeno deve avvenire attraverso il pasto di sangue su un animale infetto.
Inoltre bisogna sapere che GLI AGENTI PATOGENI VENGONO TRASMESSI SOLO 48 ORE DOPO L’INIZIO DEL PASTO DI SANGUE.
Nel cane le malattie più importanti trasmissibili sono:
- La Piroplasmosi o Babesiosi, che si manifesta con febbre, apatia, dolori diffusi, emolisi e urine di colore marrone scuro. Malattia non sempre facilmente curabile, specie se colpisce i cuccioli
- L'Ehrlichiosi, un'affezione subdola che nei casi acuti provoca febbre, anemia, emorragie (soprattutto dal naso) e un malessere generale
- L'Hepatozoonosi, malattia capace di determinare zoppie, dolori muscolari, uveite e un progressivo peggioramento delle condizioni generali di salute
Nel gatto, oltre che nel cane, può comparire l'emobartonellosi, una malattia, responsabile di anemia e danni al fegato.
Gravi malattie possono colpire anche l’uomo:
- La borreliosi o malattia di Lyme, una grave affezione che si manifesta con febbre, edema e dolori articolari, epatite e problemi renali. Nell'uomo è caratterizzata da tre fasi: si hanno inizialmente febbre e anoressia, poi problemi alle articolazioni e infine problemi respiratori e neurologici
- La Febbre Q la cui trasmissione avviene per ingestione o inalazione di materiale contaminato da una zecca infetta, si presenta con febbre, cefalea, anoressia e malessere generale
- La Febbre bottonosa che si manifesta con febbre, cefalea e un esantema maculopapuloso che, di solito, riguarda il palmo delle mani e le piante dei piedi
Perché è importante la protezione?
Da quanto detto sopra emerge l’importanza di individuare un prodotto antiparassitario che protegga adeguatamente i nostri animali domestici e che prevenga eventuali insidiose infestazioni dell’ambiente.
L’assenza di effetti collaterali nel cane o nel gatto, ne garantisce l’utilizzo anche nelle femmine in gravidanza o in allattamento e nei cuccioli e gattini.
LE PULCI
Le pulci adulte sono piccoli insetti bruni schiacciati lateralmente e privi di ali, talvolta visibili mentre corrono attivamente attraverso il mantello dei nostri animali, in particolare nelle zone dove il pelo è più rado, come le aree ventrali del corpo, le zampe, il collo e la testa.
Un luogo comune da sfatare è che le pulci siano presenti solo sull’animale. In realtà gli insetti adulti che vivono sull’ospite, rappresentano una piccola parte (5%) della popolazione globale. Oggi si stima che per ogni pulce adulta presente sull’animale ci siano decine di forme immature (uova, larve o pupe) disperse nell’ambiente in cui esso vive, e che le forme immature rappresentino il 95% dell’intera popolazione delle pulci.
L'infestazione da pulci riguarda sia gli animali sia l’ambiente in cui vivono, come le abitazioni dei loro proprietari.
Gli insetti dispongono di un ciclo vitale (da uova mutano a larve, poi a pupe ed infine in pulci adulte) che gli permette di cambiare aspetto (metamorfosi) e veste protettiva.
In condizioni ambientali favorevoli (sopra i 20 gradi) il ciclo si conclude in poche settimane, ma in situazioni avverse, come quelle invernali, le forme immature formano dei bozzoli molto resistenti dove si annidano le pupe, vitali per svariati mesi, sino a che, raggiunta la primavera, completano il loro sviluppo in insetto adulto e si liberano nell’ambiente in attesa di saltare su cani e gatti.
Gli animali aggrediti dalle pulci diventano inevitabilmente dei veicoli sia trasmettendole ad altri cani e gatti che coabitano sia rilasciando le uova (attraverso ad esempio la perdita di pelo) nell’ambiente domestico.
Quali sono i problemi legati all’infestazione da pulci?
Le pulci sono attratte dal calore emanato dal corpo del cane e del gatto e una volta raggiunto l’ospite, animali o persone, si insediano e si nutrono del loro sangue. Per fare questo liberano con la saliva una sostanza che ostacola la coagulazione del sangue.
Le punture sono causa di deperimento e anemia ma in soggetti predisposti possono sviluppare reazioni allergiche dovute alla sensibilizzazione dell’ospite ad alcune componenti della saliva della pulce. In questi casi, poche punture sono sufficienti a scatenare una violenta crisi pruriginosa che si manifesta con mordicchiamento, grattamento e leccamento nelle aree dorso lombari, inguine, addome, cosce, collo e zampe, accompagnate da arrossamenti, puntini rossi in rilievo, forfora, escoriazioni e un progressivo diradamento del mantello.
Nelle persone, l’allergia alla puntura di pulce si esprime con piccoli puntini rossi pruriginosi attorno alle caviglie o in altre sedi del corpo.
Quando a essere vittime dei parassiti sono cuccioli e gattini una forte anemia può rivelarsi particolarmente pericolosa.
Perché è importante la protezione?
Da quanto detto sopra emerge l’importanza di individuare un prodotto antiparassitario che protegga adeguatamente i nostri animali domestici e che prevenga eventuali insidiose infestazioni dell’ambiente. Questi prodotti, soprattutto per gli animali che vivono in appartamento, andrebbero utilizzati tutto l'anno. L’assenza di effetti collaterali nel cane o nel gatto, ne garantisce l’utilizzo anche nelle femmine in gravidanza o in allattamento e nei cuccioli e gattini dalle 8 settimane di vita.
I PIDOCCHI
Pur con minore frequenza rispetto alle pulci, anche i pidocchi attaccano gli animali domestici. Come le pulci hanno un complesso ciclo vitale (da uova a ninfe ad adulti) che però ha luogo sempre e solo sull’animale colpito (le uova, dette lendini restano adese ai peli e non cadono a terra).
Possono passare da un animale all’altro tramite il contatto diretto o indiretto, attraverso tappeti, coperte, cucce o l’utilizzo di spazzole o pettini infestati. La loro sopravvivenza può variare dai due ai tre giorni al di fuori dell’ospite con un rischio minore, anche se presente, di infestazione dell’ambiente domestico.
Quali sono i problemi legati all'infestazione da pidocchi?
Alcuni pidocchi agiscono come le pulci, cioè si nutrono del sangue dell’ospite. Nel caso di una loro infestazione, cuccioli e gattini si grattano insistentemente nelle aree colpite, provocandosi escoriazioni più o meno estese. In poco tempo il mantello “lanuginoso da cucciolo” assume un aspetto opaco, polveroso e disordinato con presenza di molta forfora. I pidocchi determinano un indebolimento generale dell’organismo e se l’infestazione è molto pesante anche gravi forme di anemia.
Perché è importante la protezione?
È evidente l’importanza di individuare un prodotto antiparassitario che protegga adeguatamente i nostri cani e gatti dall’infestazione dei pidocchi e che prevenga insidiose infestazioni dell’ambiente. L’ampio margine di sicurezza ne consente l’utilizzo nelle femmine in gravidanza o in allattamento e anche nei cuccioli e gattini. Con un solo gesto è così possibile proteggere contemporaneamente sia gli animali, sia gli ambienti che dividiamo con loro, prevenendo al tempo stesso il rischio di eventuali reinfestazioni.